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Chi Siamo

 
 

Sono in ufficio ad aspettare un cliente.

Un cliente di lunga data, con cui ho affrontato tante sfide, tanti progetti innovativi e unici.

È il mio momento preferito della giornata, la mattina presto, e mentre aspetto mi cade l’occhio sulla foto della mia famiglia.

È strano, è lì da anni, a farmi compagnia sulla scrivania, discreta ma sempre presente ad ascoltare telefonate, riunioni, consulenze.

Quanta strada abbiamo fatto.

Se penso a 30 anni di esperienze, con centinaia di clienti, oltre 600 progetti… sono fiero di quello che ho costruito e di quello che sto progettando per il futuro.

Se avessi dovuto seguire un percorso lineare, già pronto, oggi non sarei qui.

Mio padre aveva una piccola azienda con una decina di dipendenti, nel campo del food & beverage.

Sembrava scritto che andassi a lavorare con lui.

E all’ inizio è andata proprio così.

Ero un ragazzo con poca voglia di studiare ma con il desiderio di fare qualcosa di speciale. Mi piaceva rapportarmi con le persone, ascoltarle, capire le loro esigenze…

L’ho iniziato a fare fin da subito, a 13 anni, come cameriere e poi come commesso in un negozio di abbigliamento.

A scuola continuavo a non impegnarmi granché ma avevo una buona memoria che, tra una caduta e l’altra, mi ha portato al diploma.

Nel frattempo erano successe due cose importanti, che avrebbero segnato il mio percorso in maniera indelebile.

Ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie, uno dei volti sorridenti che mi accompagna ogni giorno dalla foto sulla scrivania.

E ho iniziato a lavorare con papà in azienda.

Come era giusto che fosse.

In quel periodo l’azienda di mio padre si era ampliata arrivando alla distribuzione di latte e caffè. Io mi occupavo della distribuzione di latte e prodotti caseari e iniziavo a lavorare alle 2 del mattino.

Lì è nata la mia passione per le prime ore del giorno, in cui tutto è più lento, ovattato, positivo.

Le persone al mattino mi sembravano più socievoli, tranquille… stavo bene.

Ma era una felicità apparente, che cozzava con la mia voglia di fare qualcosa di diverso, di speciale.

Contribuiva a questa situazione un rapporto difficile con papà. Tutte le incomprensioni di due generazioni che si scontrano, con la stanca ma granitica immobilità di chi ha alle spalle una vita di lavoro e l’entusiasmo carico di novità e speranze di chi ha appena iniziato.

Per non compromettere i nostri rapporti e per dimostrare alla mia fidanzata e a me stesso che potevo diventare qualcuno, me ne sono andato.

Volevo capire e poter dimostrare che cosa ero in grado di fare davvero, con le mie forze.

La svolta arrivò tramite un’inserzione per la posizione di agente nel settore ceramico: lì è iniziato il mio percorso di conoscenza e studio di questo settore.

Studiai tantissimo, per la prima volta nella mia vita. Probabilmente perché avevo capito che quella era la mia strada e dovevo sfruttarla al massimo.

Studiai come le aziende scelgono i fornitori, le esigenze, le difficoltà, i diversi materiali.

In quegli anni era iniziata la rivoluzione del settore, con le piastrelle che stavano iniziando a diventare elementi di design.

Ma non mi bastava.

Decisi di mettermi in proprio, anche per dimostrare alla mia famiglia, che si stava allargando, che ero in grado di raggiungere i miei obiettivi e creare qualcosa di importante.

Non è stato facile e ho pensato tante volte di mollare.

Non volevo fare come mio padre.

Non volevo essere assente in famiglia, essere sempre stanco e stressato… ho pensato tante volte di lasciar perdere.

Mi sembrava di cercare qualcosa che non esisteva, di volere l’impossibile.

Volevo poter proporre qualcosa che andasse fuori dagli schemi, che permettesse di creare un’opera d’arte.

Il concetto di arte è sempre più in evoluzione e passa attraverso quadri, sculture, oggetti di design, moda… fino agli edifici, alla realizzazione di facciate meravigliose, uniche, che lasciano a bocca aperta e che, una volta entrati all’ interno degli edifici, aprono le porte ad un mondo altrettanto meraviglioso.

Un mondo attraversato da un fil rouge che rende tutto armonioso, grazie al concetto del total look: l’interno richiama l’esterno e viceversa, grazie a materiali unici, resistenti ma che si piegano alle esigenze della bellezza e della funzionalità.

Ci ho messo tanto e non è stato semplice.

Ma ora sono qui, seduto, nell’ ufficio della mia attività, orgoglioso della strada tortuosa ma soddisfacente che ho percorso, e curioso di quello che ancora mi aspetta.

Non so se loro, che mi sorridono dalla foto, sono orgogliosi di me, se ho fatto abbastanza. Ma tutto quello che ho costruito è stato anche merito loro.

È merito loro se oggi posso finalmente realizzare il desiderio di contribuire a creare edifici bellissimi, resistenti, unici nel loro genere.

Se posso proporre un materiale straordinario, innovativo, garantito nel tempo, per mantenere inalterata la sua bellezza.

E, soprattutto, se posso aiutare i professionisti a mettere all’ opera questo materiale in modo semplice, efficiente, sicuro.

Se posso essere una spalla, una persona sempre disponibile per una consulenza, un sostegno tecnico, per rendere il loro lavoro più facile e con meno intoppi.

 

Il mio metodo, il Metodo Favero, nasce da qui, dalla voglia di avere il meglio senza complicarsi la vita, ma potendosi appoggiare ad un professionista, che ama il suo lavoro e che è presente nella fase di scelta del materiale giusto, di posa e di post vendita.

 

Scopri il mio metodo e quello che posso fare per te!

 

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